6 AUTOBIOGRAFIA DI L. F. MARSIGLI sua galleria e libreria, sotto la direzione del signor Magliabec-chi, bibliotecario di sua altezza serenissima. Ed avendo soddisfatta la mia coriosità colla vista delle pubbliche e private fabbriche di quella città, presi la strada di Pisa e di Livorno ; ed unitomi con un Maiorchia corsaro, che per suoi fini era stato ad umiliarsi a quel serenissimo, ebbi seco discorso di piraterie ed azioni marittime, nelle quali era egli molto versato, esercitatovisi gran tempo, massime a danno de’ francesi che passavano in Sicilia (ed in effetto non aveva altra moneta che luigi d’oro). Stassimo in Livorno due giorni assieme; ed invitatomi all’improvviso a pranzo su d’un vascello, nel mentre che alla partenza si preparava, pubblicò nel porto che sapeva esser di ritorno dalle Smirne la nave Jerusalem con bandiere francesi e che voleva veleggiare per attaccarla e prenderla: risoluzione che felicemente sortì il fine bramato, come si seppe tre giorni dopo da un petaccio, ch’era dalla zuffa fuggito. In questo viaggio contrassi amicizia col conte Montecuccoli, figliuolo del tenente generale cesareo allora vivente, e con esso vidi tutte le più belle cose di Livorno, consistenti nel porto, bastimenti e fortezza; m’informai ancora della qualità del traffico, diversità delle merci e nazioni che ivi facevano scala. Partii poscia per Lucca, dove visitato il suo bel recinto muro, vista la polizia della città, l’amenità del territorio, ed informatomi della strettezza del governo, per Pistoia mi resi alla patria. Nell’estate che seguì, raccolsi tutte le notizie che questi viaggi m’avevan date e mi applicai con ogni studio alla matematica e sopratutto alla fondata scienza delle fortificazioni. Così entrando l’anno ’78, il senator Francesco Carlo conte Caprara, eletto confaloniere, mi volle per uno degli otto consoli, detti anziani, i quali formano in Bologna il supremo magistrato della nobiltà, che dura due mesi. Ed incontrandosi allora il carnovale, che secondo il solito doveva esser da’ più giovani di questo magistrato promosso con instituzioni di pubbliche feste, giuochi e tornei, ed essendo stata molto tempo in dimenticanza la giostra del rincontro, consistente nel corso di molti cavalieri armati di ferro e lancia l’un contra l’altro in una lizza ; la riposi