110 dubbio il Colasanti è il primo del suo strumento, e sarà difficile che ne sorga il secondo, poiché, per giungere a tale eccellenza, si richiedono qualità non tanto comuni : sommo sentimento d’artista, e prodigioso poter di polmoni. Non si comprende con»’ altri possa innamorare d’ un istrumento sì inamabile e ribelle ad ogni dolcezza ; e si comprende anche meno come il Colasanti abbia potuto superarne le difficoltà, e vincerne in modo le asprezze, da trarne i suoni più molli e delicati d’ un flauto, o qual altro è più mite e soave strumento. E bisognava udirlo nelle melodie del tenore e del soprano, nel famoso Miserere del Trovatore ; nella cavatina non meno famosa della Norma ; nel tema, eh’ ei trascrisse dalla Lucrezia Borgia, nel suo Souvenir de Naples ! Maggiore espressione, effetto più toccante, non si sarebbe ottenuto dalla umana voce : da quelle note, da quell’ accento, quasi uscia la parola. Sul labbro dell’ egregi^Épaestro quegli ottoni cantano, ploran, sospiralo ; nè s’indovina il secreto di quelle smorzature, di que’ filamenti di voce, che parrebbero impossibili in sì enorme, e mugghiante strumento. E qual sia la potenza del suo magistero