165 questo abbozzo del dramma inglese, dove, per necessità del genere, i fatti s’ addensano, si costipano gli uni sugli altri senza preparazione nè spiegazione, e la veste poetica è quello che è, e non è certo quella di Shakspeare, la cosa è ben diversa. La musica piace, s’am^ mira ; ma 1’ opera non si accetta con quel-1’ entusiasmo, con cui si ascoltano tante altre, che poggiano su fondamento più umano, ed ove più comprensibile a tutti è la passione. L’Al&ìghieri sostiene con buon effetto, però non con tutto 1’ effetto, la parte di quel-1- eroe sanguinario. La sua azione è ragionata, viva, ma il gesto non è sempre eloquente, voglio dire, non accompagna acconciamente con l’atto l’immagine. Così, quando Macbeth, nell’ interno combattimento, che lo travaglia prima di commetter la colpa, pensa agli orrori della notte e si figura l’ assassino che Coinè fantasma per l'ornine si striscia, l’atto non rende l’idea, e la lascia cadere inosservata. Dacché fe musica s’è fetta drammatica, e al dramma si sacrifica fino la mer lodia, queste cose bisogna osservarle e notarle ; ed io mi fo tanto più lecito di additarle al-1’ Aldighieri, eh’ egli non è un attore volgare,