92 rebbe qual è più dotto maestro. Oltre a questo, i luoghi, che per ispiritosa invenzione agli altri sovrastano, sono il bel quartetto fra’ due soprani, il contralto ed il buffo, che collochiam primo pel grande effetto prodotto, poi il terzetto a tre bassi, brillantissimo, nel-1’ atto primo, e il duetto, non meno variato e brillante, tra’ due buffi, nell’ ultimo. E questa bella vivace, saporitissima musica noi gustammo in tutta la sua pienezza, mercè 1’ ottima esecuzione. E difficile rinvenire in un teatro di second’ ordine, e in tale abbandonata stagione, una compagnia sì perfetta e sì perfettamente assortita. Il sig. Gallo, che seppe raccoglierla, fu molto destro, o assai fortunato. L’ Angeleri, uscita pur testé dal Conservatorio di Milano, e che mette appena il secondo suo passo sulla scena, è già una cantante compita. La sua voce di vero soprano è bella, del più limpido suono, intonatissima, ed ella la svolge senza sforzo, senza esagerazione, con grande agilità ed eleganza di modi. Questi rari pregi d’ arte si notarono specialmente nella vaghissima cavatina, con pertichini, e nel quartetto, dove con lei gareggiarono i compagni ; e più o meno ancor si