153 L’ opera si compone d’ un prologo e tre atti. Nel prologo, ha un racconto e la cavatina del tenore, la cavatina della donna, e un duetto tra la donna e il tenore, che poi si getta in un terzetto a voci scoperte col baritono. Nessuno di siffatti pezzi, qual sia il pregio loro, produsse troppo viva impressione nel pubblico ; il terzetto fu anzi malissimo accolto la prima sera, che poi si riebbe alquanto alla seconda. Ed è anche a dire che il tenore jD’ Antonj sostiene la parte sua con insolita freddezza, con visibile svogliatezza, tanto che in lui altri ravviserebbe appena quel simpatico attore, che rendeva sì bene il Riccardo del Ballo in maschera. Anche la Monti è freddina freddiua, rispetto alla inspirata vergine che rappresenta, e che domanderebbe ben altra anima e movimento. Per questo passò quasi inavvertita la sua cavatina, con ¡scarsissimi applausi, più dovuti forse a cortesia che a schietta sodisfa-zione. Ciò che veramente piacque nel prologo sono due cori, coi quali il poeta intese significare la lotta de’ due principii del bene e del