116 XXII. Seconda e terza accademia del cav. Sivori all’ Apollo (*). Il Sivori non disse mercoledì l’ultima sua parola. E’ pare che proceda per gradi e qualche cosa lasci pur pel domani. Tutto non avevamo udito, e 1’ ammirazione, anzi la meraviglia del pubblico, che pareva giunta al suo apice, montò ancora di più. Il teatro era pieno a ribocco, e le grida, e il picchio delle mani, che a ogni tratto irrompevano, somigliavano piuttosto al fragore del mar in tempesta, che non al rumore de’ soliti applausi. A trovar esempii di tali successi convien risalire a’ tempi della Malibran, della Pasta. In questa seconda sua pruova, che il Sivori frappose agli atti, e a mezzo 1’ atto secondo della Lucrezia Borgia, ei sonò il famoso Adagio e Rondò del Campanello, del Paganini ; un Omaggio a Bellini sopra motivi della Norma, e la variazioni di bravura per solo violino, (') Gazzetta del 5 dicembre 1864 (lunedi).