162 de’ sicarii, cantato in tutta la sua perfezion da’ coristi. Anche il duetto tra Banco, il Vecchi, e Macbeth, e 1’ unica aria del tenore, il Piccoli, ebbero, ad esser giusti, qualche segno d’ applauso. Del rimanente, questo Macbeth, lo spettacolo, è un Macbeth, alla buona, cogli abiti dei dì di lavoro ; le scene sono piuttosto vecchiette, frustine ; e per viste di lodevole economia, virtù necessaria, chi ha giudizio, pei tempi che corrono, s’ è risparmiato di evocare gli spiriti, ch! avrebbero colle loro danze a richiamare in vita Macbeth, quand’ egli cade fuori di sensi. Molte cose si lasciano alla immaginativa dello spettatore, che dovette chiudere 1’ occhio, e talora anche 1’ orecchio. Ma, in altro Numero, con più quiete, i particolari.