150 il gran duetto fra le due, il capolavoro di questo capolavoro ; 1’ unisono del contralto e del soprano nel finale, detto, per verità, dalle donne con mirabile accordo e pari successo. Della romanza della Feltri-Spalla sulla tomba, abbiamo già di sopra toccato. I cori con la perfetta loro esecuzione, massime in quello sì patetico e toccante de’ sepolcri, contribuiron non poco alla felice riuscita dell’ opera ; il che torna a lode del bravo loro direttore Domenico Acerbi, il nuovo Car-cano, che gl’ istruì e li condusse. L’orchestra sonò, come il solito, egregiamente, con accordo, con amore, e il Mirco raccolse meritate corone nel bell’ a solo di clarinetto, che preludia alla scena del duetto fra Tebaldo e Romeo. Soltanto ella vegga, 1’ orchestra, se non avesse a moderare un tantino lo strepito, che talora copre il cantante ; molto più che non abbondiamo qui in gran poter d’ ugole. Un desiderio ci rimane, ed è che il sartore abbia un po’ più di carità cristiana pel povero Lorenzo, persona sì benemerita, servizievole, e pure in sì misero arnese, che la prima sera, se male non abbiamo veduto, ne