141 Lo stesso dicasi del terzetto, che segue, dov’ ella, nell’ accento e nell’ atto, colorì veramente 1’ angoscia e l’affanno, che in quel-l’istante 1’ assalgono ; lo stesso, e più ancora, di quell’ aria o preghiera, ond’ ella implora mercè dall’ offeso marito, e eh’ ella rese con tale efficacia d’ affetto e grazia di canto, che levò, alla lettera, il teatro a rumore. La sua bella voce, fresca, intonata, che facilmente si spande, s’unisce magnificamente con quella del tenore, e negli insieme del primo e del secondo duetto, è del più gradevole effetto. Insomma, Amelia vai Gilda, e questo Ballo in maschera, quantunque già di tre cotte, può andar innanzi al Rigoletto, che s’ è sentito un po’ troppo. Degli altri attori non accade parlare. La gente già li conosce, e noi non abbiamo il rimorso di non averli anche fatti debitamente conoscere. La Feltri-Spalla abbellì, per quanto in lei stette, la non bellissima parte, ed ebbe gli usati applausi nella sua aria. La Guillemin, il graziosissimo paggio, dopo qualche contrasto, ripetè, come di consueto, la sua canzone e i suoi vivaci scambietti : e furono al solito festeggiati il tenore D’ Antonj, e il ba-