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chiamare violenze dell’ arte, non istà tutto il bello della musica, creata piuttosto a muovere e toccare, che non a sopraffare e sorprendere. Nella passione, nel sentimento che sa infondere alla nota, si conosce il vero artista ; e il Sivori, come già altra volta notammo, possiede, e in grado eminente, pur questo vanto. Pochi assai negli adagi lo arrivano.
    Non si potrebbe immaginare la dolcezza
o	soavità di quell’ arco, che bacia e scorre cosi lene e fluente le corde, senza che mai se ne senta il più. lieve distacco, come s’ ei fosse a quelle magicamente attaccato, e s’ allungasse al bisogno. Colla espressione, colla eloquenza di quell’ archetto, e’ ne fece riudire il canto della Pasta in quella famosa Casta Diva, che rimarrà sempre come il tipo del canto perfetto, e ne evocò tutte le antiche e più care memorie.
     Un altro pregio dell’ artista, eh’ è come la creanza dell’ arte, è la grande sua compostezza. Mai in lui non iscorgi lo sforzo; e negli stessi passi più arrischiati e violenti, ei non s’ aiuta, com’ altri, della persona, o solo quel tanto che l’interno senso, la passione gli dettano.