191 melodica non è per nulla inferiore a quella della perita composizione. Havvi altresì nel principio dell’ atto terzo un coro di soldati del più popolare motivo -t un altro di donne graziosissimo, col quale si apre il grandioso concerto finale. Questo ; il duetto tra soprano e baritono di sopra accennato ; un terzetto tra soprano dietro le scene, il tenore e il baritono di fuori, che. per difetto di esecuzione, la prima sera quasi fallì, e fe’ poi la maggior breccia nella seconda ; il delirio di Mazeppa ; da ultimo il terzetto finale, sono i pezzi preminenti dell’ opera, quelli, dove più si manifesta il maestro, e che assicurano la sorte dello spartito. E questi pezzi furono anche degnamente applauditi : v’ ebbe anzi profusione, flagello d’ applausi, e il maestro fu domandato, o almeno comparve co’ cantanti, non so che sterminato numero di volte. E in questo ei fu veramente fortunato : l’opera, così per parte dei cantanti, come dell’ orchestra, diretta col solito ardore da Antonio Gallo, fu magnificamente eseguita. Il maestro non poteva trovare e per azione e per canto, per vero sentimento d’ arte, un