132 P effetto della musica, la quale, per drammatico colorito, per bellezza d’ armonie imitative, va forse innanzi a tutte le altre del Verdi. In ciò, in questa eloquenza dei suoni, nella energia della espressione, nella tinta, come diremmo, locale della musica, ei pose appunto il precipuo suo studio, accostandosi un po’ alla scuola tedesca. Ci si accosta anzi tanto, eh’ altri qua e colà riscontra nell’ opera la traccia del Profeta e degli Ugonotti. Ma ciò non toglie che in mezzo alle più ricerche armonie, a riposte bellezze, a trovar le quali, uopo è ragionarle e studiarle, non s’incontrino i più leggiadri motivi di una freschezza e d’ un sapore tutto italiano, quali sono la Barcaruola, e la proposta del tenore nel famoso quintetto del prim’ atto; tutto il finale dell’ atto secondo ; l’introduzione del soprano nell’ altro quintetto del terzo ; la canzone dello stesso soprano, e 1’ aria del baritono, con quel soave accompagnamento d’ arpa e di flauto, una delle più mirabili creazioni di questo gran despota del regno musicale italiano. A lode del vero, dobbiamo pur confessare che tali felici concetti del maestro furono anche egregiamente coloriti da’ cantanti. Certo,