75 zione andò sì presso al vero, eh’ ella strinse il cuore e sforzò tutti all’ applauso. Nei due duetti col Zennari, nella pastorale dell’ ultima parte, ella spiegò egual i pregi d’ azione e di canto, ed egualmente fu festeggiata. In nessun’ opera, il Zennari, Manrico, fece miglior comparsa che in questa. Il Zennari è un giovine, simpatico tenore, pieno di sentimento, di fuoco, che canta con grazia, con drammatico accento ed eloquentissimo gesto. Ne’ varii pezzi concertati, di sopra accennati, gareggiò co’ compagni, se talora, per forza d’ espressione e d’ affetto, non andò loro innanzi. Ma in nessun luogo queste qualità più si parvero, che nelle due romanze fra le scene, e più particolarmente ancora nella sua gran-d’ aria della terza parte. Con più di soavità e di dolcezza non si poteva di re quell’ adagio soavissimo, che spira non so qual profumo d’ amore in tutte le note ; e coll’ estro, col-1’ ardente entusiasmo, colle graziose forme del canto, ei seppe dar quasi aria di novità e di freschezza alla cabaletta, Di quella 'pira, già caduta sventuratamente nel dominio degli organetti, e cantata da tutte le voci.