112* 337 mdxxxiii nia eie., con danari a comprar Tormenti per conto de la Signoria nostra. Fu preso, che la barza va in Barbarìa, de zi-torno cargi in Cicilia formenli. Fu preso, scriver a Costantinopoli che le trate li dìi el Signor a li oratori et baili iusta el consueto, tutto sia per conio di la Signoria nostra, et non per la loro spizialità : li altri possi ben baver le trate in loro spizilità. Di Franza, vene letcre dii Juslinian ora-tor nostro, di 11, da Lion. 11 sumario scriverò lette le sarano in Pregadi. Fu scrito una letera a Milan, a l’orator nostro, ve la haver la Irata di Tormenti dal duca, che ne è assai de lì, fino a sfera.....et quelo li par, et li daremo li danari, over a conto dii nostro credilo. Et parli a domino .... Curtio era orator qui. Fu posto, et preso che tutti li abitanti in questa città, nemine excepto, tutte le loro inlrade de tormenti, debano fra zorni.... haverle date in nota a l’oficio di le biave, et quele fate venir in questa terra .... per tutto il mexe di avosto, solo pena di perder li formenli, et con altre clausole. La qual parte sia publicada su le scale di S. Marco el de Rialto a notitia di tutti et......... Fu leto una suplicalion di Lodovico Spinelli secretano, qual dimanda di gratia, per poter scuoder suo fratello Gasparo preso da le fuste, andava can-zelier Grande in Cipro, qual é mina dii mondo con la moier, fradelo et sorela presoni : che ’1 possi ubli-gar P utilità di detta canzellaria ducali 300 a l’anno per anni 10, a chi U> servirà de danari eie., acciò enn questi et altri danari che ’1 troverà possi pagar la taia lì sarà data. Li contradise sier Alvise Moze-nigo el cavalier, savio dii Conseio, dicendo non se dia aprir questa porla. Etiam è sier Francesco Moro di sier Borlolomio, andava castelan a Fama-gosla, vorà questo instesso, però non si dia far ; el mal volentieri parlava conira li seeretari, siché li Cai di X si tolse zoso, et non fo manda la parte. Et lieentiala la Zonla, restò il Conseio semplice. A dì 24, fo San Zttan Batista. Vene in Co-legio I* orator cesareo, dicendo haver haulo lettere di Coron, che quelli dii Zanle danno favor a turchi, el che è slà impicali et banditi alcuni deleno favor a cesarei ; poi erano al Zanle do nave con vi-luarie el monition per intrar in Coron, le qual eran sta licentiale dal proveditor de l’armada, el erano convenute venir a Corfù : siché questo non si conveniva a la bona paxe ha la Cesarea M >està con que- giugno. 358 sto Stalo. Al che il Serenissimo li disse . . . . Vene sier Cristofal Gipello, eleclo oralor a Milan, acceptò, pregando fosse messa la parie di poter venir in Pregadi, iusta il solilo ; al qual fo dito se meterìa el primo Pregadi. Vene in Collegio sier Marco Dandolo dolor et cavalier, et sier Alvise Gradenigo corectori sopra le leze, i quali non voleno venir al Pregadi con le sue corection di le leze, per esser contra la loro creation, et voleno andar a Gran Conseio et poner le loro parte, allegando li corectori et inquisitori dii doxe non va altro che a Gran Conseio, e tutte le leze di statuii fo fali.per Gran Conseio, siché nou voleno poner le parte loro in Pregadi. Fo longo. Parloe contra sier Gasparo Malipiero, sier Pandolfo Morexini et sier Marco Foscari savi dii Conseio ; et fu concluso che li consieri mettesseno parie in Pregadi per viam declarationis, utrum debbano prima proponerle al Pregadi, overo a Gran Conseio. In questa malina, essendo venula in questa tera la signora.....Boschela, mantoana, favorita dd duca di Mantoa, vedoa con soi (ioli el assà donne, alozala in caxa......havendo haulo liconlia dal Collegio di veder le zoie, hozi la vcneel le fu mon-state. Da poi disnar, fo Gran Conseio, vice doxe sier Zuan Alvise Duodo et tutti li consieri vestiti dii zambeloto negro ; et fo fato 10 voxe, do non pas-soe a le Raxon Vecliie, el proveditor sora la revi-sion dei conti. Introe in eleclion sier Francesco da Molin cao di XL, qu. sier Piero, el lollo la sua voxe entrò in Conseio a balolar, cosa che più non ho vislo lar, che li cai di XL di elelion tornino, come fanno consieri, avogadori el Cai di X. Fu posto, per li Consieri, una gratia de uno...... Maraschin, domanda una fonlegaria in fonlego de la farina, da poi le altre gratie et è passa per tulli li Consegli. Fu presa. Fu poslo, una gralia di uno, qua a Chirignago sotto Mestre............. Di Roma, fo teiere, di l'orator nostro, di 21. In risposta di le nostre col Senato, li Consieri le lexé perché li Savi non se redusse. Da poi Conseio fo fata la regata di compagni Cortesi, di barche di regala numero 7,comenzono a vogar da Santo Antonio et andono a Santa Crose, poi tornorono iterutn vogando. La prima barca ducati 25, la seconda 15, la terza 10, poi a questo me-