100 tra il soprano e il tenore, quello tra il mezzo soprano ed il buffo ; 1’ ultimo terzetto, brillantissimo, ma che un po’ da lontano, in qualche frase, somiglia all’ altro non meno brillante del Crespino e la Comare : tutti questi pezzi, per invenzione e magistero, possono paragonarsi a’ più leggiadri della musica buffa moderna. S’ammirarono, si gustarono in questo, come nell’ anno trascorso ; se non che non ne fu eguale 1’ effetto. Questo vuol dire che qualche cosa lascia desiderare l’esecuzione. Imperciocché, pur concedendo che 1’ opera abbia perduto colla novità alquanto del suo prestigio, certo è però che manca in qualche parte quel brio, quel movimento, quell’ anima, che crea 1’ entusiasmo in teatro, e davvero 1’ anno scorso il creava. La freddezza dell’ attore si comunicò allo spettatore, e si ricorreva col pensiero al passato. Scendendo a’ particolari, il Borella sostenne egregiamente la parte di Don Gregorio. La spiccata pronunzia, con cui colora la parola, la voce sonora e potente, la maestria del canto, e sopra tutto l’onesta festività del-1’ azione, che sono sue doti speciali, abbellì-