76 Non abbiamo serbato da ultimo 1’ Orsini se non perchè così portava il processo naturai del discorso, e perchè già abbiamo fatto altre volte conoscer con lodi quest’ ottimo attore. Tale ei si mostrò altresì nel nuovo spartito, e non pure, si tenne a livello de’ compagni ne’ pezzi concertati più volte notati, ma ne rilevò grandemente per parte sua le bellezze. Difficilmente si potrebbe far meglio risplendere nel terzetto quell’ inspirato motivo : Dunque gli estinti lasciano Di morte il regno eterns, o meglio rendere e colorire coll’ espressione tutte le eloquenti melodie del duetto colla donna, com’ egli fece. L’ Orsini è veramente artista, e basta a provarlo 1’ aria della parte seconda, detta da lui con tutta la grazia e la finezza del canto, e che gli valse i più vivi applausi. I cori, condotti dal bravissimo Carcano, contribuirono anch’essi al pieno successo dell’opera: cantarono con mirabile unione ed accordo. L’ orchestra, guidata dal Gallo, fece con amore il debito suo; infine, lo spettacolo è posto in iscena con bastante decoro, e, come dicemmo, riuscì al pubblico graditissimo.