10 muovoii le genti, ingombrano la città in tutti i versi, e naturalmente colano in Piazza. In Piazza è la gran posta, il mare magnum, in cui, strepitando, infuriando, irrompe e si perde il popolare torrente. Non temo di esagerare, opinando che delle 114,000 anime trovate testò dal conte Sceri man in Venezia, 100,000 almeno, non computando i forestieri, sono in moto, e quivi tutti alla lor volta vengono in .sulla sera ad abbattersi ed agitare. Voi v’ incontrate ceffi o gentili sembianti, che in tutto il corso dell’ anno non veggonsi, non si sa donde snidati, e che, passata 1’ occasione, torneranno per un anno a nascondersi e rintanarsi : intere famiglinole, il babbo, la mamma, ed il nonno, che tengono per mano i lor fì-glioletti, e loro additano le maschere o ne racquetano le paure : patriarcali famiglie, stampi primitivi, che ricordano 1’ età del doge Ruzzini, quando si tiravano su le calze colle carrucole, vulgo con le cighignòle ! Ma chi tutto varrebbe a descrivere il vario e singolare spettacolo di quella sterminata assemblea, quell’ onda, quel fiotto di genti e di maschere, che ognora in Piazza s’ incalza e rinnova, in mezzo* all’ imperversante armo-