328 1’ Oreste, nella Zaira, nel Sullivan, in tutti i suoi capolavori, rinnovò le antiche e gloriose impressioni. A questi ora aggiunse un nuovo cimento, 1’ Edipo del Nicolini, e in nessuna parte fu, a creder nostro, maggiore, sia che si' miri alla perfetta imitazione del carattere, o alla eloquente espressione del verso. La più fulgida gemma ancora mancava alla sua corona, quando pure sì sfavillante ella appariva. Le tragedie fecero poco luogo al Dondini, Cesare, eh’ ebbe piccolo campo a mostrarsi, ma che si mostrò sempre eguale a sè stesso. L’Aliprandi, la Chiari, il Piccinini, massime nella tragedia, Achille ed Ettore Dondini contribuirono sempre al buon esito delle rappresentazioni, quando Achille Dondini, co’ suoi modi festivi, non ne fu anzi 1’ onore. Agli altri, a taluno in ispecie, raccomanderemo di non far troppo spirito nelle farse e nelle commedie, aggiungendo del proprio. Lo spirito è cosa rara, non ne ha chi vuole, ed è più sano eh’ ei si contentino, qual e’ sia, di quel dell’ autore.