213 s’ è vista o si vedrà alla Fenice, il meglio in somma del mercato. Si cominciò co' Lombardi, sostenuti in principalità dalla Chiaromonte, che già applaudimmo in quasi tutti i nostri teatri ; dal-1’ Echeverría, basso di prim’ ordine, e che qui tenta il terreno, prima d’ affrontare il gran campo della Fenice, dove questo carnovale è chiamato, e dove non gli auguriamo diversa fortuna ; infine, dal Pagnoni, tenore di più discreto calibro, ma che ha per sè il vanto d’ una voce forte e simpatica. Con tali campioni e 1’ acconcio corredo, i Lombardi dovevano guadagnare e guadagnarono la battaglia. Fu quasi un trionfo, la prima sera, in tutti i pezzi più notabili dello spartito. Con più precisione ed accordo non potevasi eseguire il pezzo concertato della introduzione, in cui il basso, eh’ ha si gran parte, principiò già a mostrarsi, e si conciliò il voto di tutti. Questo favore crebbe anche più nella sua cavatina : qui potè ammirarsi tutta la forza e la bellezza di quella maschia e pastosa sua voce, e gli eleganti modi di canto. L’ Echeverría è vero artista. La parte di Giselda domanda una certa