66 per giunta coperte dal più assordante frastuono, come ben sa chi disgraziatamente si trova dalla parte degli affaticati tromboni. Il Corsi, con la soave e pieghevol sua voce, col suo musical talento ; il Nanni, il basso potente, non corsero miglior acqua ; salvo quest’ ultimo, come dicemmo, nel terzetto, e’ trovarono il teatro freddo alle loro bravure. Il raggio di luce ne venne donde meno si sarebbe aspettato. Il Negrini, che qui capitò come per caso, fuor della scelta e dell’ umano arbitrio, non solo si mostrò degno della impensata fortuna, ma vinse perfino l’aspettazione : tal ricchezza e potenza di voce e’tirò fuori e nel finale, e nell’ aria del terz’ atto. Quanto per sentimento drammatico e per arte e’ valesse, già era cognito per altre pruove al San Benedetto ; on-d’ ei fu, massime in quell’ aria, altamente festeggiato e applaudito. Il ballo, il Giuocatore, quanto a favola, ad azione, è quello che è; ma molto se ne loda il compositore per 1’ estro e la fantasia nella invenzione de’ gruppi, de’ quadri, delle danze, veramente graziose, nuove, fantastiche, accompagnate da insolito splendore di vesti ; e questo, tutto merito del Lasina, che, en-