325 quella scodellina del brodo, sì propria e sì ricca, risponde alla magnificenza della casa, che finge la favola ; in tutto apparisce quel-1’ amor diligente che nobilita 1’ arte. I Francesi, che volevano, in questa parte, insegnarci, possono ora imparare da noi. Qual fosse il Dondini nel D. Policarpio non diremo. Dopo il Yestri e come il Vestri, non conosciamo altro attore che si trasformi così nella sua parte. Quello non è recitare, quello è essere. Va sulle sue tracce, e quasi lo raggiunge il fratello Achille, di cui non conosciamo più spiritoso e faceto brillante. La Compagnia fece un ottimo acquisto nella Aliprandi, giovane amorosa, che recita con fina intelligenza, con modi convenienti e garbati. Il Dondini colla sua Compagnia tiene presso che solo il campo de’ nostri teatri ; desideriamo che non sieno sterili le sue battaglie.