30 di teste, quel ribollimento di genti tuffate, male con rendeva l’immagine di quell’ arnese poco civile, entro cui dal pescatore son congregate, e le une sulle altre brulicano le ma-sanete o granchielle. Or negate il progresso: quell’ edifìzio senza nome, senza alcun agio, s’è mutato, a dirittura, in un chiosco gigante ; dell’ antica rozzezza non riman più vestigio, nè quasi memoria. Quelle mura levigate ed elegantemente dipinte, coronate di merli, su cui a modo di bianche bandiere, segnale di contentezza e di pace, sventola il candido bucato ; lo sbarcatoio a guisa d’ ameno terrazzo, rallegrato di verdi arbusti e di fiori ; e di là di questo il geloso recinto riserbato alle belle, il quale, poich’ elle, dominatrici per tutto, qui si lascian dal numero dominare, e sono in minoranza, meno orgoglioso si estolle, e soavemente digrada quasi alcione sull’ onde accovacciato : tutto ciò dà a quella mole non so qual vago e singolare aspetto, eh’ arresta piacevolmente lo sguardo. E quale 1’ esterno, così lindo e pulito è l’interno. Tutto vi è nuovo, tutto decente, tutto spira non so qual aria di freschezza e conforto. La stessa ampiezza del sito, il doppio