238 nuova eh’ eli’ era e non conosciuta, alla fine del prim’ atto fu in possesso di tutte le grazie del pubblico, coperta d’ applausi, e richiesta, calata la tenda, sul palco. E nel vero con maggior garbo e maestria non poteva cantare la sua cavatina, e massime la cabaletta. Ella ebbe altri mo menti felici nell’ ultimo atto, particolarmente nel duetto col tenore, che comincia a procede in mezzo a tanta vaghezza e soavità di melodie, e si conchiude poi con una frase così singolare, eh’ è scoglio de’ mediocri cantanti. Ella morì assai drammaticamente, e nel-1’ atto si mostrò, non pur cantante, ma attrice. Gli amici di lei possono ben consolarsi della riuscita. Il sig. di Germont, la cui unica parte è quasi quella di venire in iscena a gettare la desolazione e la morte nel cuore della infelice, e raccorne 1’ ultimo sospiro, compiè an-ch’ égli in modo egregio il crudele suo ufficio : il Ferri disse da quell’ artista, eh’ esso è, il duetto con la donna, nel quale, a confessarla, ella anzi gli rimase un tantino di sotto, e la nota romanza : Di Provenza il mare il suol : soavissima cantilena, sebbene un po’ troppo lamentosa, e di cui egli fe’ assai risaltar le cadenze. Il Malvezzi, non ancora bene ristabilito,