PRIMA GUERRA BALCANICA Mali Brdica si corona di ridotte. I dossi del Golemi Bardanjol sono organizzati con sei fortini armati di alcuni pezzi e a tergo viene costituita una specie di testa di ponte ad oriente del Kiri, coronando di trincee la quota 163 (Mali Bardanjol). La piana di Stoj, fra il lago ed il fiume Kiri, è sbarrata da trincee. Una parziale seconda linea è improvvisata dietro il fiume Kiri. Lo schieramento di artiglieria è ritoccato ed i pezzi meglio defilati. Le difese accessorie — reticolati, abbattutte, buche da lupo, ecc. — sono largamente sviluppate ed anzi ostacoleranno i contrattacchi della difesa. Il comando montenegrino, impotente ad espugnare il Tarabos, ricorre al blocco della piazza. Le perdite finora subite sono sensibili pel piccolo esercito ed inoltre i Malisori, in seguito al rifiuto di re Nikita di concedere loro l’autonomia in caso di conquista della regione, si appartano. L’attenzione del comando montenegrino si polarizza ora verso il Bardanjol. Viene gettato un ponte sul Kiri presso Mesi ed il 16 ottobre il principe Danilo, lasciata una brigata nel piano di fronte a Stoj, spinge quattro brigate con pezzi da montagna oltre il fiume per bloccare Skadar da oriente. I montenegrini riescono a scalare il Golemi Bardanjol ma sono contrattaccati dalla riserva mobile della piazza e la sera del 17 ottobre rovesciati con gravi perdite. Il 18 ottobre reparti del gruppo meridionale attraversano la Bojana e prendono contatto coi camerati operanti contro il Bardanjol: il 21 ottobre la piazza di Skadar è bloccata. Un distaccamento si dirige su Medova ma si impantana nel terreno macerato dalle piogge e, attaccato da una colonna turca deve retrocedere. Anche gli altri reparti del gruppo meridionale sono costretti a ripassare sulla riva destra della Bojana e così nella linea del blocco si apre una falla attraverso la quale pervengono a Skadar rifornimenti e rinforzi : ancóra fra il 28 ed il 29 ottobre entreranno in città 1500 arnauti. Il 23 ottobre una nuova intimazione fatta alla piazza di arrendersi è respinta. Cotidianamente l’artiglieria montenegrina lancia cannonate sulle posizioni turche ma questo stillicidio di colpi non consegue alcun effetto. Intorno alla piazza i montenegrini sostengono la guerriglia cogli arnauti. Per rinforzare il corpo d’assedio re Nikita chiama sotto Skadar il gruppo 236