233 dalle acque del Tamigi, quasi a rimproverarlo. Questa scena maravigliosa è il più bello dello spettacolo, non per opera della coreografìa, ma per la novità della luce elettrica che la illumina ed è con bell’ effetto maneggiata dal-l’ingegnoso Carrara. Il primo ballabile ha qualche graziosa figura ; ma s’ è notata alcuna disarmonia ne’ colori, e un po’ anche di confusione nel comporsi e sciogliersi delle masse. La stessa menda si volle riscontrare nell’ ultimo, eh’ è un composto di varie nazioni, le quali prima ballano da sè nel rispettivo loro carattere, poi si confondono insieme in una danza generale, d’ un intreccio per verità non troppo schietto. Un passo a tre della Pifferi, della Bressac e della Casati, e un passo a due tra la Priora e il Grontiè, compiono la serie delle danze. Non parliamo d’un disgraziato ottavino, che assai mal s’ accordava col gusto delle persone e quindi fu tolto. La Pifferi mostrò in questo secondo suo passo le stesse grazie, se non maggiori, del primo, e ottenne larga mercede d’applausi. La Priora non porta per nulla il suo nome ; ei dà un’ idea di superiorità, benché non teatrale, ed ella è veramente superiore a tutti