318 nera! della favola, certo il mondo co’ grandi uomini è ingiusto ; la dottrina e il sapere non sono abbastanza onorati, non debitamente stimati gli scrittori. Povera e nuda vai, filosofia ; e per mia parte, lo confesso, mi parrebbe un bel che, ed assai mi garberebbe, se quand’ arrivassi in una città si sonassero le campane, come a una gran meraviglia, per questo eh’ io indegnamente appartengo al chiarissimo collegio de’ scribacchianti ; e mi godrebbe 1’ animo anche più se, in generale sussidio dell’ ordine, il negoziante ne’ suoi bilanci, il possidènte ne’ suoi registri, mi facessero nel mio particolare una parte, come agli Ufficii di commisurazione od al Fisco. Convengo che il viver mi sembrerebbe allora assai comodo, e assai meglio ordinate le cose. Ma per ciò che questo stato di beatitudine in terra non si può conseguire, è egli sufficiente motivo, eh’ altri pigli in abbonimento la vita, come fa il Gambarelli ? Il Galantuomo fu molto più ragionevole : e’ non poteva guadagnare il suo pane colla penna, si pose a cercarlo colle sue spalle. D’ altra parte, in mezzo questi dumi, questi rovi, on-d’ora, come sempre, fu sparso il cammin delle