271 ma, nel fatto, per esser più libero, e nascondere agli occhi del mondo i bassi natali. Intanto, anzi che mettere il tempo a profitto, ei si dà a tutte le dissipazioni d’ una vita scorretta ; giuoca, fa debiti, e strigne relazione con una ballerina della Fenice ; onde, posto in impegno e bruciato di denari, nella disperazione d’ogni altro spediente, ricorre alla madre. Ma egli, che più e più volte 1’ aveva già smunta, non ha cuor di parlarle e le scrive. Ora, con lui nella casa materna era cresciuta una sua gentil cuginetta, l’Agnese, ed essi un tempo s’ amarono ; benché dimenticata, Agnese 1’ ama tuttora. La lettera di Lorenzo, tale è il nome del figlio, cade nelle sue mani ; ella intende le angustie dell’ infedele cugino, e, come amore le detta, per soccorrerlo, si toglie gli ori suoi, e glieli consegna. La scena che succede è drammatica, toccantissima, benché assai ricordi la Bona Muger, quando in simile situazione cede i gioielli al marito con quelle affettuose e sì vere parole : t’ ho dao el ctior e no te darò i manini ? Se non che Lorenzo è sedotto, traviato, ma non pervertito ; ed ecco ciò che ne segue. Le due brigate, quella del Garanghelo, di cui