15 il diritto di recarsene, e se ne può anzi lodare la buona intenzione. I)i ben altra natura sono le ammonizioni, eh’ or ella riceve da un corrispondente grazioso della Bilancia, il quale, nel suo N. 26, del 4 marzo, fa di noi una sì lusinghiera pittura, che se il ritratto somigliasse niente niente all’ originale, non so chi avesse più faccia di appellar sè Veneziano. La Bilancia stessa sembra meravigliarsi della enormità di que’ tratti, e se ne lava prudentemente, in una nota, le mani, dicendo eh’ ella non ne assume la malleveria ; tanto il predicotto sarebbe feroce se non fosse ridicolo! Imperciocché voi avete a sapere che noi siamo un popolo affatto decaduto. In confronto nostro, quelli di Abdera, vervecum patria, eran persone di spirito. Immaginatevi che noi non sappiaui fare altro che mangiar, bere, dormire, dopo però aver veduto sorgere l’aurora ; in som-ina viviamo e andiamo in maschera. Vorremmo anzi che il carnovale durasse tutto il tempo dell’ anno, poi digiuniamo il carnovale in quaresima. Così egli pensa, e con tale proprietà di parole si esprime. Quanto al lato poetico delle tradizioni più care, esso va sfumando