152 Per il che, o il Meyerbcer la tolse al Donizetti, o questi a quello, o tutti e :lue, cosa non impossibile, s’incontrarono nel pensiero medesimo. Improntato allo stesso suggello di cupa bellezza, e sapientemente lavorato, è il setti-mino, cui dà indi occasion la disfida ; come vivacissimo è il coro degli sponsali, col quale 1’ atto si compie. Tutta la grande scena dell’ atto quarto e il coro in più parti diviso, nel quale da’ cattolici, scambievolmente eccitandosi, si ferma il barbaro eccidio ; il non men grande duetto,, eh’ indi ne segue tra la donna e il tenore, in cui Raul, conosciuto il pericolo, vuol correre in soccorso de’ traditi fratelli, ed ella invano si forza di trattenerlo ; il terzetto finale tra donna, tenore e basso, quando si compion le lugubri nozze, sono tutto ciò che di più alto e sublime ha mai creato la musica, l’ultima espressione, a cui possa giugnere la scienza de’ suoni. I maestri vi diranno la somma industria e il sapere, con cui e’ furono calcolati ; il vario e ingegnoso discorso degl’ ¡strumenti, la potenza de’ nuovi e difficili accordi. Io mi ristrignerò a parlare del solo effetto della mu-