164 non felicemente riuscite. Ella molto arrischia, e però qualche volta die’ in fallo, toccò il terreno co’ piedi, una volta fin lo toccò colle spalle. Se non che, le altre sere si rimise : quant’ ella accennò sicuramente compì ; e certo ella fa cose strane, miracolose. La sua risolutezza, l’impeto, la vivacità, elettrizzano lo spettatore, che alla vista di tanta franchezza perde ogn’ idea di pericolo. Ella batte nel rapido corso non pur la sesta, ma 1’ ottava, la decima; spicca salti in giro, si getta a dritta, a sinistra ; e o si slanci nell’ aria, cada ritta o in ginocchio sul dorso del fuggente corsiero, ed ivi mollemente s’adagi, o s’atteggi, in tutti i suoi movimenti, in tutte le pose, ella serba non so quale eleganza accademica, a cui non poco conferisce la giovanile bellezza delle sue forme. Senza stancarsi o perderne il fiato, ella passa, incredibile a dirsi ! ben cinquanta cerchi, sfondandone il leggiero tessuto di carta, poi d’improvviso, col salto piìx temerario, abbandona 1’ arcione ed ella è in pie’ ferma sopra una specie di trono, in alto levato, e quindi di nuovo scagliandosi raggiugne il destriero, che segue intanto la misurata sua corsa. E tutto ciò con tale rapida sue-