194 fortunati ; noi avemmo la rara ventura d’ udire il Bazzini in uno de’ suoi più sublimi momenti. Nè l’ispirazione gli è certo venuta dalla folla, che lo accendesse della sua vista. La folla gli fu piuttosto infedele, ed ebbe torto. Ella ha molto perduto. Tutti i pezzi sonati furono maravigliosi : quelli stessi, eh’ erano stati già intesi, ricevettero dall’ entusiasmo del sonatore non so qual nuovo rilievo, qual colorito, che parvero cosa diversa, e certo erano al tutto fuor del comune. Si pensava che nella Ridda de’folletti egli avesse tocco il confine della difficoltà e della bravura ; la gente non supponeva, ma ben se ne avvide, che si poteva andare ancora più lunge ; e il Capriccio di bravura e quartetto dell’ opera i Pimtani senza accompagnamento, da lui composto, fu tutto quel di fantastico e indiavolato, eh’ uom possa immaginare. Non mi farò a descriverlo ; non ne avrei il potere, e mi mancherebbero le parole. Que’ passi da nessuno mai tentati, sì strani, e nel medesimo tempo sì dottamente trovati e leggiadri, eseguiti con la facilità con cui altri tenterebbe la più semplice ricercata, que’;passi nome non hanno. Come 1’ anima d’Antonia nelle novelle fanta-