90 ella maledice al creduto uccisore del figlio, e in lui dappoi riconosce il figlio medesimo : in quel fiero contrasto d’ odio, d’ amore, di maraviglia, di sdegno, ella si estolle a tutta l’altezza della tragica imitazione. Come, dipingere il suo gesto, allora che, alla vista de’ pugnali alzati sul capo dello snaturato, ma pur suo diletto Giovanni, 1’ angoscia della madre ogni altro senso in lei facendo tacere, ella, disperata, con ambe le braccia levate, in questa e in quella parte correndo, al popol si volge e gli grida : Popolo, t’ingannai ? Quel gesto rimarrà, come il tutti della Pasta, nella Norma famoso. Eguale nell’ effetto è la scena del-F atto quinto, in cui rimprovera al figlio gli errori, i delitti commessi, e lo astringe a chiamarsene in colpa. In tutti questi punti la sua parte si commesce con quella del Negrini, e a vicenda l’una riceve lume dall’ altra. Il Negrini ha già fatto qui le sue pruove. È nota la somma sua virtù di colorire col canto ; il suo porgere passionato e gagliardo. Le interne incertezze, quella fiera tenzone tra il sì e il no, che dentro il combatte, nell’ atto che il figlio, ancora amoroso, 6ta per abbandonare la madre ; quella fiamma, che lo accende nel-