289 gorico col positivo, somiglia assai alla donna colla coda di pesce del buon vecchio Orazio, e toglie 1’ effetto alla sua composizione. Egli ha un bel volere toccar il cuore, come si e-sprime con sì buon garbo nella sua prefazione -il soprannaturale non tocca, sorprende ; e qui a vero dire non sorprende nè meno, perchè il soprannaturale è appiccicato e vien fuori di luogo. Quel Genio dell’ umanità, eh’ esce ogni tanto a interrompere il corso degli avvenimenti, mi fa 1’ ufficio d’ un seccatore, che si frappone a un discorso, guastandone il filo, e non si capisce nè meno che cosa ei voglia significare. Imperciocché il fatto è il seguente. Giorgio, schiavo marrone, o come noi diremmo fuggitivo, ricomperato dal console inglese di sopra accennato, si propone di rompere le catene degli antichi suoi compagni di sventura, e si fa accettare come custode o aguzzino nella piantagione del sig. Legrey. Questo sig. Legrey com mette la debolezza grande d’ accendersi d’ una sua schiava, la bella mulazza Dellay, moglie d’ un Sab, e figlia del famoso zio Tom, il quale, d’ogni suo onor decaduto, qui è ridotto alla poco eroica condizion di comparsa : XII. 19