PRECEDENTI POLITICI La minuscola Serbia, isolata, deve piegarsi digrignando i denti: presenta la nota richiesta e congeda i richiamati. L’annessione è stato l’ultimo sprazzo di luce nella diplomazia viennese. Ma sarà il suicidio. La partita fra Vienna e Beograd non è chiusa: è soltanto differita. Si riaprirà nel 1914, per effetto di due colpi di revolver sparati nella città di Sarajevo da uno studente contro l’Arciduca ereditario degli Absburgo. Ormai è superfluo riunire il congresso. Il pericolo della guerra è scongiurato e l’Europa respira. Ma permane uno strascico di sordi rancori: i rapporti austro-serbi, austro-russi ed austro-inglesi sono pericolosamente avvelenati. Sotto le ceneri cova il fuoco. * # * Non si può dire che il debutto del nuovo Governo turco in politica estera sia stato troppo brillante. Anche nell’interno il malcontento si diffonde fra i funzionari destituiti, gli ufficiali collocati a riposo e gli ulema che vedono nelle nuove istituzioni norme contrarie alla legge sacra e la cui coscienza è turbata dalla ostentata indifferenza religiosa dei Giovani Turchi; così il 31 marzo 1909 scoppia la controrivoluzione dei conservatori ad Istanbul. La guarnigione della capitale si solleva, il Parlamento è assalito, il gabinetto Hil-mi pa$a si affretta a dimettersi. Ma l’energico comandante del III corpo d’armata, Mahmud Sevket paja, d’accordo col Comitato Unione e Progresso, decide di marciare da Salonicco sulla capitale per salvare la Costituzione. Molti volontari ingrossano le sue file; lo accompagna perfino una legione di comi-tagi macedoni, affiliati alla O.R.I.M. Queste truppe entrano combattendo in istanbul: scorre molto sangue. Il 14-27 aprile le Camere riunite decretano la deposizione di Abd ul Hamid e proclamano sultano il fratello Rejid : sarà Mehmed V. Un brav’uomo, tranquillo, ignaro della politica, che servirà da fantoccio nelle mani dei Giovani Turchi, i quali, per dimostrargli la loro onnipotenza, non esiteranno a fare impiccare uno dei suoi generi sulla piazza del Taxim. Ora la banda dei Talaat, degli Enver, dei Cemal prende l’effettiva e non controllata direzione del governo e i militari sbattacchiando le sciabole invadono l’amministrazione. 4i