78 lavoro esercitarono le loro penne ; dare sentenza su ciò, che fu già sentenziato da tutta Europa, sarebbe opera temeraria, o per lo meno assai vana, se, in mezzo il concerto di tante voci, non s’ avesse a udire quella pur di Venezia. Ora, pel Profeta, convien lasciare alla porta certe idee fìuor ricevute : il maestro non volle sol dilettarti, ma sorprenderti e far pensare. Pensò molto egli stesso, cercò il bello nel difficile, svolse, a così dire, il senso arcano delle note per metterlo d’ accordo con la espressione, la situazione ed il verso ; onde quel magnifico giuoco degl’ ¿strumenti, quel linguaggio parlato dai flauti, dalle viole e da’ violini, che rapisce, e quasi dissi fa andare in deliquio per la dolcezza i maestri, a’ quali soli è dato conoscere per intero quest’ intime e recondite bellezze, che sfuggono a’ vulgari. E’ non bisogna perdere una nota dell’ orchestra : ognuna ha il particolare suo intento ; e tale è la varietà e complicazione dell’ artifizio, da potere a stento tener dietro a’ particolari ¡strumenti. L’ effetto delle masse armoniche, de’ corali, in ¡specie, è grandioso, possente, e non potremmo additare più 1’ uno che J’ altro :