183 Quegli sostiene le parti de’ padri e de’ tiranni ; s’ accosta un po’ alla vecchia scuola, declama ; ma è attore fino e intelligente. La parte più notabile, in cui lo scorgemmo, fu quella di Jago, eh’ ei rese a meraviglia, se forse co’ suoi lazzi non la fe’ un tantin troppo buffa. Shakespeare ne ideò uno scellerato, di maniere rozze e brutali, ma non un buffone : ei peccò nel troppo. Il Privato è un buon amoroso giovine : e’ ne presenta molte qualità, in ispecie una certa naturale eleganza di forme cosi nel gesto come nella parola, che assai giova il personaggio. Di questo fe’ pruova nel Nerestano della Zaira, di questo, in diversa guisa, nel Lindoro del gran Goldoni : ei si sarebbe però desiderato un po’ meno burbero nel Bernard del marchese de la Seiglière. Costui, è un soldato d’ animo franco e risoluto, alquanto, se si vuole, anche in collera da principio : ma quell’ aria è militare un po’ troppo e sente assai del rabbioso. Ed ecco che, per aver troppo aspettato, la Compagnia Dondini non ha nulla perduto. Nota agl’ impazienti, o piuttosto alle impazienti.