311 rebbe eh’ ei ne volesse sfondar la parete, tal n’ è la furia ; e noi ci permetteremo di ripetergli qui il consiglio, che Amleto dà a’ suoi commedianti : « Metti moderazione in tutto ; « in mezzo al torrente stesso, alla tempesta, « all’ uragano della passione, pensa a serbare « una misura, che ne addolcisca 1’ espres-« sione. » Collocheremo subito dopo il Brindeau, il Langeval, attore che brilla nel secondo grado, come quegli nel primo, per grande osservanza de* caratteri e una maniera di sentire e di porgere sensatissima, conveniente sempre al soggetto ; onde la bella e affettuosa parte del medico nell’ Elle est folle, quella di Jeukins nel Sullivan, e le simiglianti, furono, a dir così, da lui dipinte, nè lasciò cosa desiderare. La imitazione fu, senza contrasto, perfetta. Egli scolpisce la parola, e non se ne perde sillaba. E ciò eh’ egli è ne’ gravi, il Charly è ne’ personaggi faceti. 0 vesta egli l’umile assisa del servitore ne’ Piéges dorés, o narri le sue amorose disgrazie in quello spiritosissimo Croque ponle, eh’ ei rese con un brio ed una piacevolezza gustosissimi e di buon ge-