182 è desso il Dondini nella tale o tal situazione : cosi presso alla natura è 1* imitazione, così la finzione colla verità si confonde ! Non si può concepire il marchese de la Seig-lière con altra faccia che la sua ; quello dovrebbe essere il tuon della voce, quello il portamento, i suoi atti, 1’ aristocratica albagia. Il Fortis non immaginò un diverso Julien nel suo dramma Fede e Lavoro. Il Dondini è sopra tutto uomo di spirito: ha il dono dell’improvviso, della pronta e colta facezia. In quella infelice Scuola degli innamorati, che due volte fu abbandonata, ei siede : a quel rispettabile pondo la sedia troppo leggiera dà segnai di rovina. S’ alza, e continuando il discorso, come se l’os-servazion fosse scritta, « Amici, egli esclama : qui si macchina, s’ attenta alla mia vita ; » e il pubblico ridere dell’ accidente, e più ancor della botta. Ettore Dondini assai s’accosta al germano a’ modi facili e spontanei ; ma anch’ egli ha un mal vezzo, il vezzo degl’ intercalari. Oh se ne guardi ! gl’ intercalari, per piccioli, per brevi che siano, sono ridicoli. In mezzo alla bella schiera sarebbe ingiustizia dimenticare il Piccinini e il Privato■