185 toso maneggio dello strumento : ei tocca del pari e sorprende. La più severa intonazione, la precisione nelle più ardue difficoltà, sono in lui doti le più comuni : ei ti prende la nota in posizioni quasi dissi impossibili, ed ella non isgarra d’ un pelo. Tu non senti una volta il distacco di que’ crini leggieri ; mai una volta, nè meno ne’ passi più ricercati o difficili, stridono o perdono la naturale dolcezza del suono. Salgano o discendono, con eguale agevolezza il loro ufficio si compie. Sabato, in una sonata tutta d’agilità, che il sonatore chiama La, ridda dei folletti, egli esegui coll’ arco saltellante variazioni di difficoltà spaventosa, chi pensi che nella più stretta misura il colpo dell’ arco doveva cadere, saltellando, sulla corda in tempo col dito della sinistra e combinarsi con esso. In quelle stesse variazioni ei prese la medesima nota su tutte le quattro corde ad un punto, il che l’obbligava a posizioni si disperate, che forse altri mai non osaron tentare ; e il tocco successivo era così istantaneo, e sì giusto, che quelle quattro note unisone, ma d’ un timbro sì diverso, parevano risonare nell’ istante medesimo, con effetto veramente mirabile. Le doppie diverse e fino il doppio