MONACHE (via delle), da via Seminario a piazza S. Cipriano. Su quel colle, detto anticamente Caboro, vi è il Convento delle R.R. M.M. Benedettine, e ciò dal 1372. Prima doveva trovarsi in altra situazione, e il Coletti nota : « Ebbe il nome, quando il Convento delle R.R. M.M. Benedettine di S. Cipriano attuale fu traslocato dal Monte Cuchero in questa contrada ancora nel 1372 ». Veramente Caboro chiamavasi il terreno dietro il Castello, ed il Monte Cuchera probabilmente dov’è la via Montecucco. Nelle memorie storiche del R. D. Mainati (1817) trovasi: Anno 1374: . . .di una Chiesa di S. Martino vescovo, riconciliata il 7 Gennaio 1449 dal Vescovo Piccolomini, e finalmente demolita d’ordine di Mons. Antonio Marenzi l'anno 1649, fu aggregata alla clausura del Monastero delle Rev. Madri di S. Benedetto, in cui la vigilia del Santissimo Natale del 1686, nello scavare la terra ritrovossi una sepoltura di pietra. In un documento del Codice Istriano, dd. 21 Marzo 1265, vi è cenno di una cella dominarum S Mariae di Trieste (cella per Convento) situata in Chaboro presso la Chiesa di S. Sergio. Ma poiché in altri documenti parlasi di cella nuova, devesi arguire che esistettero due congregazioni religiose una delle Clarisse (ordine monastico di S. Chiara fondato nel 1212, detto Clarisse o Da-mianiste, da S. Damiano d’Assisi), l’altra, di S. Benedetto, che probabilmente poi si unirono, perchè nell’archivio delle Benedettine vi sono documenti di Clarisse. Un documento del Vescovo Arlongo, dell’anno 1278, regola il vestiario, che poteva essere bianco o nero. Molti altri dati trovansi, ma troppi dettagli non sono adatti alla natura di questo modesto libro. Noterò soltanto che Ambrogio Ranfo nel 1292, testò in favore di una nipote, Benedetta R. Monaca di S. Maria, che devolse l’eredità al Convento; il Comune nel 1449 donava al Convento alcuni orti fra ii duomo e la chiesa di S. Chiara. Quando Giuseppe II, abolì tante chiese e monasteri, pose il dilemma nel 1780, o di aprire una scuola normale per fanciulle o seguire il destino delle altre, cioè la soppressione. Così le monache ridussero la Chiesa di S. Martino ad aule scolastiche. MONCOLLANO (via), chiamasi una via di Barcola, e ciò dal 1901 per riesumare l’antico nome di quella collina, che trovasi Moncallano e Moncolani, e che negli antichi statuti delle Selve, era uno dei sette distretti, che dividevano il servizio delle guardie boschive (Saltuari). — . . . de via Longare usque ad Castrum Moncolani — ed ancora 115