alcune non stampate, molto spiritose, ma anche alquanto licenziose; mordaci alcune contro l’uso delle «Pompe funebri»: No trovè tanto lusso zarlatan Fra tutte l’orgie dell’antica storia, Naturalmente fu un odiatore dell’Austria, e frequentava quel gruppo di italianissimi intellettuali che si riunivano nell’antico Caffè Tommaso, e di questo caffè cantò le glorie e ne descrisse i frequentatori, in buonissime rime vernacole. « Rime » di Polifemo Acca (Giglio Padovan), Trieste, Tip. Balestra, 1885. PADRIC1ANO ha nome una villa del nostro territorio, a 370 m., che trovasi sulla strada che unisce Basovizza a Opicina. Naturalmente era stata slavizzata in Padric, e diede occasione a molte discussioni. In una disposizione di Giuseppe II del 26 Novembre 1784 si trova Padrichian. Nel XIII volume dell’«« Archeografo Triestino », nuova serie, pag. 342, E. Pavani comprova che il nome deriva da quello di Tomaso Padrichiàr, che Domenico Rossetti in un rapporto fatto al Magistrato, in data 4 Dicembre 1819, dice essere notorio che la Comunità di Padrich sia nata dalla discendenza di quel Tomaso Padrichiar che comperò la possessione nel 1619. Quella campagna, che aveva allora poche casupole, chiama-vasi Bovolenta e per corruzione Bonovolenta e Benevolenta, era di proprietà delle Monache Benedettine di Trieste. Il Pavani ritiene che il Padrichiar sia qui venuto dalla Carnia, essendoché molti di quella regione erano accasati in Trieste, e molti nomi loro finiscono con la desinenza ciar, car, o chiar. Il contratto, d.d. 29 Luglio 1619, è esteso dal notaio Marius Bajardus, e della possessione : sitam in agro Tergesti in Scarsio in Contrata muncupata Bevuolenta ecc. ecc. Da tutte queste piccole notizie, si vede con quanta lotta veniva difesa l’origine italiana del nostro territorio, che da secoli veniva invaso dagli slavi, organizzati e sostenuti dal governo austriaco. PADUINA (via), da viale XX Settembre a via del Boschetto, ora Stuparich. Questa via andò formandosi nel 1828 su terreni di proprietà dell’antica famiglia patrizia Paduini, il cui stemma è pubblicato nel libro del Cavalli, che nota « Padovino ». 130