Un anno dopo venne decorato con medaglia d’argento al valore « per aver compiuto 49 azioni di guerra nelle acque nemiche ». L’ultima impresa fu il 30 Luglio 1916; non ritornò più, e il governo dell’Austria ebbe l’onta di un’altra forca dopo quelle tante già adoperate contro i patriotti d’ Italia. I genitori di Nazario : Giacomo Sauro e Anna Depangher. Il natante che s’arrenò alla Galiola era il « Pullino », e Sauro fu fatto prigioniero col nome di guerra Nicolò Sambo. Il 24 Febbraio 1927 è stato firmato a Roma il contratto per l’acquisto della casa di Capodistria dove nacque e visse. La casa, dichiarata monumento nazionale, sarà adibita a scuola per le arti marittime e pescherecce. Alla riva Sauro, trovasi la bella pescheria, costruita nel 1913 su disegno del Polli. Durante la guerra, per ordine dell’I. R. polizia, furono scalpellate le stelle a cinque punte che decoravano un fregio. Ma l’Austria neanche per quest’atto eroico fu salva. L’antica pescheria era dove sorge il palazzo del Lloyd e venne trasportata nel 1879 alla riva del Sale (ora corso Cavour); per l’allargamento del punto franco si convenne, il 19 Settembre 1900, di cedere l’area della pescheria, e di costruirne una nuova. La bella torre dell’orologio le dà un aspetto di chiesa, e subito la fantasia popolare la chiamò « Santa Maria del guato », non già in senso spregiativo, ma quasi a voler confrontarla a Santa Maria Novella. SAVERIO (androna San), da via del Seminario. Nel 1713, il Conte Mattia della Torre fondava un Seminario diocesano, sotto la direzione dei P.P. Gesuiti. Con la soppressione dell’Ordine (21 Settembre 1773) cessava il Seminario, che era intitolato a San Francesco Saverio, e da ciò il nome a quella piccola androna. Poi servì sino al 1836 a scuola normale, e durante il colèra del 1836 a ospitale sussidiario, quindi a posto di polizia. SCAGLIONI (vicolo degli), in Chiadino, è ora una contrada erta ma ben regolata. SCALA (androna della), da via Riborgo, ha il nome per la scala che si vede all’esterno del N. Tav. 471. A pianterreno la Comunità israelitica teneva un bagno a disposizione dei propri correligionari. Dietro questa casa vi erano resti dell’antica arena. 168