CORRIDONI FILIPPO (via), già via del Salice, da piazza Garibaldi a via del Bosco. Fervido interventista, morì nella trincea delle Frasche il 23 Ottobre 1915. Fu uno dei sindacalisti che infiammò le folle, e le convinse all’intervento; fu un apostolo del lavoro ed un eroe per la Patria. Nel XII Anniversario, fu degnamente commemorato. La via ha il nome per deliberato del 10 Febbraio 1921. CORSI GUIDO (via), venne chiamata la via dalla Chiesa Evangelica a via Milano (già via del Ginnasio), per ricordare questo giovane Professore. Già nel Novembre 1914 passò il confine; nell’attesa insegnò ad Arezzo. Entrò poi nel 70° Alpini, guadagnandosi una medaglia d’argento. Ai Sette Comuni fu ferito; ricoverato a Pisa, appena potè, volle ritornare al fronte. Era da tre giorni capitano, quando il 13 Dicembre 1917 una palla nemica gli troncò la vita. Ebbe la Medaglia d’oro. CORSO (già via del), (vedi Vittorio Emanuele III, Corso). Nel dizionario del Vallardi, è notato che corso si chiamava la strada dove, in alcune città italiane, si facevano le corse dei cavalli, e che poi comunemente s’è indicato la via principale, od una delle principali di una città. Il nostro corso aveva precedentemente il nome di Contrada della porta nuova, e pare che l’anno 1783 s’è fatto per la prima volta negli ultimi giorni di carnovale, un corso di carrozze e che d’allora quella via ha il nome di Corso. Veramente il Cavalli nel' pubblicare la carta di Trieste nel 1400, scrive via Maggiore, via Larga, ma è certo che notavano « contrada » e la nomenclatura di via è molto più recente. Il gettito de’ confetti a uso della Città di Milano, incominciò soltanto nel 1830, ed anche l’uso di donare splendidi mazzi di fiori, alle Signore che sedevano nelle antiche carrozze incominciò circa quell’anno. Secondo il Caprin il primo ad avere qui un equipaggio fu il conte Nicolò de Hamilton. Vi furono poi i cales (calèsse) ed i brum (Brougham). Tanto in questa via quanto in molte altre, sino circa l’anno 1900, vi erano sui marciapiedi dei colonnini che servivano a riparare i pedoni dalle carrozze ed un sostegno nelle giornate di forte bora, molto in quell’epoca si discusse sull’opportunità di lasciare 50