Una bolla del Papa Bonifacio Vili, del 1301, vieta al Vescovo di ingerirsi della cura del monastero di S. Maria della Cella dell’ordine di S. Chiara in Trieste. Un documento del 1452 nota che il Comune donava alle Benedettine gli orti di sua proprietà, esistenti fra il Duomo e la Chiesa di Santa Chiara. CHIARBOLA, superiore e inferiore, una località del suburbio. Etimologia molto incerta ; in un documento pubblicato dal Cavalli, dell’anno 1382 è notata Chiarvola. In un testamento del 3 Marzo 1387 : una vigna in Chiarpidulis. Nel catastico del Monastero dei SS. Martiri è notato un possesso in Chiarcola. Nell’antico dialetto, che durò circa sino il 1800, sempre però più venezianeggiante, e meno friulano, pronunciavano Ciar, come indicavano anche per significare carne, e la caldaia dicevano chian-diera, ma pronunciavano ciandiera. CHIAUCHIARA (via), da via Crocefisso a via delle Candele. Nella Perigrafia, il Cratey (1828) scrive che il nome viene da una famiglia ed arguisce ciò perchè l’anno 1431 Paolo Chiauchiara vendette una casa di sua proprietà posta in quel sito. Poiché, osserva il Generini, vi era una torre Chiauchiara e Calcara, rimane il dubbio se la contrada ebbe il nome dalla torre, o la famiglia ebbe il nome dalla torre. Resta sempre più evidente l’opinione del Caprin che i nomi alle torri venivano spesso cambiati. In un documento del 10 Luglio 1502, . . . una casa posta nella contrada Castelli in loco qui dicitur la Chiauchara . . . E che sia stato un complesso di terreni che aveva tal nome risulta anche da una frase che il Mainati (« Dialoghi piacevoli » -Tip. Marenigh, 1828) fa dire ad una donna parlando dello sposo della figlia : No xe el fi de mistro Gàspar marangóni ch’el stan im Chiauchiara?; ed il Mainati fa la seguente osservazione: Chiauchiara è la parte superiore di Rena, verso il Castello. Naturalmente, pronunciavano « Ciauciara ». CHIESA EVANGELICA (piazzetta della); su l’antica piazza dei Carradori vennero fatte due costruzioni. Quando il Comune decise demolire la Chiesa S. Pietro in piazza Grande (Unità), comperò la Chiesa del Rosario, che era della Comunità Augustana, e cedette quel fondo in piazza dei Carradori dove si costruì la bella Chiesa gotica. 41