Di regola si è seguita questa traccia: un cenno delle notizie possedute dai comandi principali, le decisioni e gli ordini di questi, un riassunto delle operazioni svolte delle maggiori unità. Naturalmente gli episodi di particolare interesse o di peculiare importanza, sono stati un po’ più approfonditi. Si sono usate le date del calendario giuliano, il quale precede di tredici giorni il calendario gregoriano, anche perchè i documenti serbi e bulgari relativi alle due campagne sono datati secondo il vecchio stile. Però, dove la chiarezza della narrazione lo esige, si è indicata la doppia data. Quando sono indicate le ore esse vanno intese con larga approssimazione perchè le fonti opposte raramente concordano. Pei turchi l’indicazione delle ore è spesso trascurata. Essi parlano di « ora alla turca » riferendosi al tempo computato dal calar del sole (cosicché il suo valore varia sensibilmente nelle diverse stagioni) e di « ora alla franca » ( alla francese) riferendosi al tempio medio dell’Europa orientale e calcolando il giorno diviso in due parti di dodici ore ciascuna. Ma spesso indicano il tempo riferendosi alle pratiche del rito coranico, con locuzioni come queste: « prima della seconda preghiera»... « dopo la prima preghiera », ecc... Gli ordini e i documenti turchi redatti dopo l’imbrunire portano normalmente due date perchè — dicono i turchi — il primo giorno solare è finito ed il secondo non è ancora cominciato. La questione dei nomi è singolarmente complessa ed in particolare quella dei toponimi, data la pluralità delle lingue e della grafìa usate dai popoli balcanici. Allo scopo di non complicare eccessivamente la lettura, almeno per le due lingue slave {serbo-croata e bulgara) abbiamo creduto opportuno traslitterare tutti i toponimi ed i patronimi serbi e bulgari nei Caratteri latini, usando gli accenti diacritici della lingua serbo-croata. E’ noto che la traslitterazione normale dei nomi bulgari viene fatta in lingua francese, secondo le regole del « R.G.S. Il », perchè questa lingua meglio delle altre si presta a riprodurre i molti suoni del complicato alfabeto bulgaro. Tuttavia, seguendo l’esempio del T. C. I. pel suo pregevolissimo Atlante Universale, ci siamo scostati dal sistema normale ed abbiamo traslitterato anche ì nomi bulgari nei caratteri latini usati dalla lingua croata. io