PRIMA GUERRA BALCANICA ispirata da attacchi isterici piuttosto che da sagge regole di guerra ». Impeti senza un obiettivo ben definito, tentati senza adeguata preparazione, slegati, saltuari, iniziati con grande slancio che si esaurisce rapidamente. STASI INVERNALE Giunta la notizia dell’armistizio di Qatalca re Nikita il 22 novembre ordina di sospendere l’azione ed il 24 ne dà comunicazione al comandante della piazza ma questi risponde che Skadar ormai è città albanese, che non può ricevere ordini dal comando turco e che la città vuol difendere la propria indipendenza contro i montenegrini. Probabilmente la condotta di Hassan Riza bey è suggerita dal desiderio di impedire l’esodo degli albanes verso le loro terre e forse anche dal timore di essere soppiantato nel comando da Essad Toptani paja, appartenente ad una delle più insigni famiglie albanesi, capo del principale contingente dei volontari, e col quale egli ha avuto vivaci contrasti. Gli albanesi accorsi a difendere Skadar credevano che si trattasse di una impresa di poche settimane e col trascorrere del tempo dànno segni di stanchezza e di insofferenza; accresce il loro malcontento la circostanza che essi ricevono una razione di viveri minore della truppa regolare. Così, in onta all’armistizio, le ostilità sotto Skadar continueranno. E’ chiaro che la conquista di Skadar è impresa che supera le forze dei montenegrini e che essi non si sono resi conto delle difficoltà. Comunque le loro truppe, piene di ardore, non hanno attitudine, e tanto meno allenamento alla metodica lotta di posizione. Esse hanno già perso circa 5 mila uomini e i mezzi ossidionali sono limitati. Di più questi poveri mezzi sono stati dispersi contro il Tarabos, contro il Bardanjol ed in operazioni secondarie mentre sarebbe stato savio concentrarli contro un sol punto. Per ragioni politiche i montenegrini rifiutano l’offerta di aiuto fatta dai serbi. Nella piazza i viveri scarseggiano e cominciano a scoppiare ammutinamenti; gli albanesi di Essad pa§a insistono perchè il comando tenti una sortita generale oppure li lasci tornare ai propri villaggi invasi dai serbi. Durante l’inverno Hassan Riza bey tenta alcune sortite per razziare viveri e molestare gli assedianti e costoro ripetono piccoli assalti. Così fra il 238