Scrisse la « Istoria antica e moderna della città di Trieste, celebre colonia di cittadini romani ». Studiò qui, e nel 1649 entrò nel Convento S. Carlo a Milano, passò a S. Maria di Venezia e a San Girolamo di Padova. Sulla prima casa a destra dopo la piazzetta del Rosario, l’anno 1853 venne murata una lapide con la scritta : « In questa casa - Nasceva nel MDCXXV - Giov. Maria Manaruta - Nell’ordine dei Carmelitani - Fra Ireneo della Croce - Storiografo di Trieste ». Per notizie maggiori A. T., n. s., p. 333-70, Don P. Tomasin. IRNERIO (via) (in progetto), si chiamerà una delle strade nei pressi del palazzo di Giustizia. Celebre giureconsulto, restauratore del Diritto romano, nato a Bologna nel 1090, morto nel 1140. Insegnò in quella Università. Lasciò dotti allievi. Trovasi scritto anche Guarnerius, Varnerius e Guarnerio. Anche la data di nascita è notata 1050, e quella della morte 1130. Lett. Del Vecchio, Notizie di I., Pisa 1869 — Pescatore, Die Glosse des I., 1888 — Besta G., L’opera d’L, Torino 1896. ISELLA (via d’), (Chiarbola), da S. Andrea, tra l’Offlcina del Gas e il Jutificio. Nel triennio 1900-2, per alcune permute di terreni, fu possibile allargare il passeggio di S. Andrea ed aprire questa strada lunga 180 e larga 11 metri. Il nome antico, venne dato su parere ■del Cavalli, perchè in quel sito trovavansi quei terreni che più volte sono citati in documenti antichi. « 4 Dicembre 1256: I canonici ecc. consegnano alcuni terreni, posti... in confinio tergestino in loco qui dicitur de Ysela... che spin-gevasi fino alla riva del mare, a Federico nipote di Galacii ecc. ». « 28 Nov. 1257 : In pertinenciis Tergesti in contrata Iselle ». Ed in un inventario del 1362, parlando della chiesuola di S. Anna : vigne e campi in quei dintorni, in contrada Castion San Sabba Disella. Presumibilmente da qualche nome di persona. ISTITUTO (via dell’), da piazza Garibaldi a via Rossetti. Questa via fu aperta e regolata nel 1853, in Chiadino, e dice-vasi anche contrada Ster pei. Nel 1817 formatasi 1’« Unione di beneficenza » derivata dall’istituto dei poveri, il Comune assegnava un edifìcio nei pressi della attuale piazza Libertà, edificio demolito per far posto alla stazione ferroviaria. Furono, quindi, acquistati quei 14.400 metri quadrati in Chiadino da Giovanni Floriano Bandii, e la fabbrica durò dal 1859 al 1862. Progettante Giuseppe de 90