Il teatro fu demolito nel 1801, quando si fabbricò l’attuale in piazza Verdi. Le vecchie carceri furono atterrai te nel 1837 ; queste servirono anche per qualche anno quale ospizio dei pazzi. Il 24 Settembre 1838 fu atterrata l’antica Torre del porto, e l’orologio trasportato sull’edifìcio della Loggia, e la campana, che era stata fusa nel 1200 e che lì stava dal 1295, fu poi nel 1871 donata alla Chiesa di Barcola. Anche le altre costruzioni verso il mare vennero demolite in quell’epoca, e nel 1839 fu costruita la casa ora di proprietà delle Assicurazioni Generali, da Nicolò Stratti, sul fondo ove anticamente esisteva il macello. Nel 1840 venne instaurato il palazzo « magistratuale », e nel 1858 s’interrò una parte del Mandracchio, e venne lì formato nel 1865 il giardino, che fu levato dopo la redenzione. Questo giardino di piazza Grande veniva volgarmente detto giardino dei cani, perchè anche da questi preferibilmente frequentato, forse per difendersi dal canicida, che popolarmente veniva chiamato « el sinter » (dal tedesco Schinder - Scorticatore). Podestà Massimiliano d’Angeli nel 1869, veniva deciso di costruire il nuovo palazzo, ed il Comune acquistava nel 1870 le due case, una proprietà Zandonati, l’altra Griot, e nel 1871 si costruì una parte ; poi, acquistate altre due case, una da Giuseppe Canton, l’altra da Regina Rocca, si rifece il lavoro e si completò la costruzione su disegno dell’archietto Giuseppe Bruni. Soltanto in quell’epoca venne levato da lì il corpo di guardia, pomposamente detto « la gran guardia », e i vecchi ricordano ancora quella sentinella, che continuamente percorreva quel piccolo spazio, fra due garrette di pietra e due cannoni di bronzo, rivolti verso il mare, e vicino la camera per l’ufficiale d’ispezione. Una delle campane, fusa nel bronzo di una dell’antica torre, e di una dell’antica Chiesa dei Marinai, porta la scritta : Anno 1875. Sedendo Podestà di Trieste Massimiliano d'Angeli questa campana del ricostruito palazzo comunale col metallo delle due vecchie i fratelli de Poli da Vittorio fusero. La piazza., com’è ora, misura oltre 20.000 metri quadrati. UNIVERSITÀ’ (via dell’), parte della via Santi Martiri, viene ora così chiamata per la sede deir Università che ivi si trova, e precisamente il tratto compreso fra la via Necker, ora Bonaparte, e la salita Promontorio (Deliberato Gennaio 1926). 195