Il disarmo continuò tutta la giornata del 27. Salonicco era occupata dal distaccajmento di evzones del colonnello Konstantinopulos e dalla 7* divisione. Il 28 i bulgari continuarono la loro avanzata e si fermarono a qualche chilometro dalla città. Un ufficiale bulgaro si recò al palazzo del Governatore e domandò al sottocapo di stato maggiore l’autorizzazione per le truppe bulgare di entrare in città. Il colonnello Dousmani osservò che la domanda avrebbe dovuto essere rivolta dal generale bulgaro al Diadoko. Il generale Todorov, seguito dal ministro di Bulgaria a Parigi, signor Stancov, ufficiale di riserva dell’esercito bulgaro e che lo accompagnava come interprete, domandò al Diadoko un’udienza che fu accordata. Sulla formale dichiarazione che i bulgari riconoscevano l’occupazione della città da parte greca e che non si trattava di una occupazione in condominio ma che i bulgari chiedevano solo ospitalità per due battaglioni affaticati dal cattivo tempo, il Diadoko accordò quanto gli si domandava, però con riserva di riferirne al governo greco. Il signor Stancov pregò il Diadoko di voler accordare per lo sgombero un termine di circa dieci ore qualore il governo greco non ratificasse la concessione fatta. Nello stesso tempo il generale Todorov fece dichiarare al Diadoko dal signor Stancov che i due battaglioni durante la loro permanenza a Salonicco sarebbero agli ordini del comandante greco della piazza e che essi manderebbero ogni giorno un ufficiale a prendere ordini dal capo di stato maggiore. B) Comunicato del generale Todorov, comandante della 7“ divisione bulgara : La stampa straniera pubblica corrispondenze sulla presa di Salonicco nelle quali è detto che i greci sono entrati per primi in città. Per ristabilire la verità io ritengo indispensabile esporre i dati seguenti: il 26 ottobre io ero alla testa delle mie truppe fra i villaggi di Guvezne e di Ayvah. Una batteria turca aprì il fuoco contro una nostra ricognizione di cavalleria che cercava informazioni sulla dislocazione del nemico; la cavalleria rispose. Proprio in questo momento il comandante della brigata di cavalleria greca mi informò che i greci avrebbero attaccato all’indomani e concretammo l’ora alla quale anch’io avrei dovuto attaccare. Il comandante greco mi promise di comunicare subito la mia decisione al principe ereditario di Grecia, comandante in capo de’il’armata greca. All’indomani di buon mattino le mie truppe iniziarono la marcia contro XXIII