E’ un miracolo se esiste ancora, perchè nel 1785 l’Erario voleva venderlo, e fu stimato fiorini 51.850, l’estensione di 186 jugeri (jugero = 2520 mq.). Per fortuna nostra, la vendita fu sconsigliata da un gesuita P. Aloisio Capuano, professore, addu-cendo che se venisse reciso, si altererebbero le condizioni climatiche di Trieste per impeto accresciuto di « bora ».
        In qualche documento è anche notato Farnidiel. (Vedi anche « Cacciatore »)•
FELTRE VITTORINO DA (via), da Settefontane alla Chiesa di San Vincenzo da’ Paola. Ha il nome di questo educatore e filantropo, che con la sua scuola in Mantova, precorse i giardini d’infanzia. Visse dal 1379 al 1447. La strada è del 1900-2.
        La Chiesa di San Vincenzo da Paola, devesi a iniziativa di Domenico Deseppi (o De S. ed anche de S.) che regalò il fondo. L'anno 1889 un comitato pubblicò il 13 Ottobre un appello alla cittadinanza per raccogliere il capitale per la costruzione. Gli ingegneri Enrico Nordio e Giov. Righetti la progettarono. Il 19 Luglio 1890 ebbe luogo la cerimonia per la posa della prima pietra. L/area è di 1400 mq.
        Sebbene non terminata, il vescovo Francesco Nagl officiò la prima domenica dell’Ottobre 1905.
FEROLLI ENRICO, nel 1927 s’è dato il nome alla scala, che unisce le vie di Cologna e Scoglietto. Questo figlio di Trieste, garibaldino nel 1866 e ferito a Cimego nel Trentino, moriva l’anno 1867 nella difesa del Lanificio Aiani, accanto a Giuditta Tavani Arquati.
FERRARIS GALILEO (via), una parallela alla via Pallini.
        Ha il nome di questo illustre professore di fisica e elettro-tecnica, nato a Livorno l’anno 1847, morto a Torino nel 1897.
        Già nel triennio 1900-1902, dallo scomparto di un fondo venne segnata quella via, e stabilito dargli tal nome.
FERRIERA (via della), da via Raffineria a via Rossetti.
        Ha il nome per la fonderia di metalli dell’antica ditta Tommaso Holt, poi Thomas Holt Lloyd, e costruttrice di macchine e caldaie.
        Ancora l’anno 1857 era indicato come posizione di quella fabbrica : Chiadino 130. Un vasto prato era adoperato per la battitura e pulitura delle caldaie.
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